I funghi porcini rappresentano una vera e propria passione, per chi li raccoglie ma anche per chi li mangia.
Sicuramente la natura, tra i tanti alimenti pregiati che ci offre, ne ha molti più pregiati dei funghi porcini. Che tuttavia sono pregevoli, raffinati e al tempo stesso pieni di gusto. Il loro gusto è infatti a un tempo delicato e verace: in questo senso, il fungo porcino è una vera e propria unione dei contrari, un connubio assolutamente unico che nulla ha a che fare con quelli che chiamavamo alimenti più pregiati.
Quello che colpisce di un alimento non è solo il gusto e il modo in cui un cuoco riesce a portarlo sulla tavola e con i funghi porcini non c’è differenza. Ma c’è anche dell’altro. Questo colpisce il cuoco ma anche il consumatore, cioè “l’utente ultimo”, per così dire, del fungo porcino. Che però coinvolge indissolubilmente anche un’altra figura, quella del raccoglitore.
Il raccoglitore di funghi porcini è colui che rende tutto possibile: senza di lui, il fungo porcino non sarebbe trasformato dal cuoco e non finirebbe sulla nostra tavola. Il suo lavoro è affascinante, è come una scoperta che lo porta per i boschi, a cercare un amico discreto, che una volta sulla tavola diventa spumeggiante.