Cos’è un bosco? Sembra una domanda banale, ma la risposta non lo è affatto. Un bosco, per essere così definito, segue precisi dati, catalogati per avere una chiarezza massima addirittura da leggi nazionali.
Intanto, deve avere un’estensione di almeno 0,2 ettari, largo almeno 20 metri, l’altezza media degli alberi deve essere almeno di 5 metri e la percentuale di copertura da parte di questi ultimi deve rappresentare almeno il 20% del totale dell’appezzamento.
Uno dei boschi più rappresentativi della Campania, il bosco Estagli, è vasto ben 34 ettari, e con i suoi alberi secolari e di castagne rappresenta un ottimo punto per svolgerci un campo scout, destinato a ragazzi e ragazze, accompagnati da adulti con esperienza per situazioni in cui l’immersione nella natura è così completa. Ma Conca della Campania non è solo il bosco Estagli, specialmente d’estate.
Con l’alzarsi delle temperature, difatti, la natura si sveglia e le piante entrano nel periodo più attivo e apprezzato. Quale momento migliore, quindi, per passare qualche giorno in un campo scout e osservare come tutte le componenti giungano al massimo splendore? Basti ricordare che uno dei punti più importanti legati alla magnifica esperienza del campo scout è di osservazione di natura, in tutte le sue forme. Ma se all’osservazione, come in alcuni punti di Conca della Campania, si uniscono gli odori e i sapori, non c’è limite alla bellezza.
Dei sapori possono far parte le castagne primitive, prodotto dop che in questa zona sono molto diffuse, e che alla fine dell’estate può già arrivare a tavola. La peculiarità di un prodotto tipico del genere, grazie al campo scout estivo, può essere seguita dalla pianta al consumo diretto, magari in compagnia. Al giorno d’oggi, sapere di aver condiviso un momento così caratteristico e bucolico con altri ragazzi e ragazze avvicina gli uni agli altri formando nuove amicizie nel nome di un campo scout che diventa esperienza di vita, un bagaglio da portare da quell’istante in poi sempre con sé.
E, d’estate, diciamocelo, non bisogna star lì a preoccuparsi di coprirsi bene per non buscarsi un malanno. Per alcuni è un particolare da poco, ma per altri significa magari dormire addirittura sotto le stelle, nel corso del campo scout. E tutti quelli meno giovani, se hanno mai fatto nel fiore della loro vita un campeggio con gli amici dormendo all’aria aperta, sanno come cose del genere restino nella mente, riuscendo a strappare sempre un sorriso al solo evocare l’esperienza.