Tradizione e fantasia sono gli elementi fondamentali per la creazione dei miei piatti: parola di chef Antonio.
Quando scelgo i piatti da preparare per il mio ristorante, ci sono due concetti che, uniti insieme, possono dare l’idea del mio modus operandi. Il primo concetto è quello di tradizione: la tradizione è cultura, quella dei nostri padri, dei nostri nonni e dei nostri antenati, soprattutto per via femminile. Sono le nostre donne le depositarie di tradizioni alimentari sane senza tempo ed è a queste tradizioni che cerco di attingere sempre, quelle campane che tutto il mondo ci invidia.
C’è poi la fantasia: oltre agli anni di esperienza che mi porto dietro, io ci metto sempre del mio. Perché credo che la realizzazione di un piatto debba aver bisogno di molta creatività. Questa ha anche a che vedere con la consapevolezza degli alimenti che stanno bene insieme e anzi con le potenzialità che uniti possono esprimere sul palato.
C’è da dire che amo molto il mio lavoro: amo la concezione e la realizzazione, amo vedere il piatto finito e amo vedere il sorriso sul volto di chi quel piatto l’ha mangiato. Perché il riscontro è parte del mio lavoro, venire incontro al gusto di tutti è la mia soddisfazione.