Nel 1900 c’è stata una famosa battaglia… Scherzo, ma non troppo, nel senso che la storia degli scout nasce nella mente del suo creatore proprio nel 1900 (in realtà i prodromi ci furono nel 1899, quando la stessa persona pubblicò quello che è considerato il primo libro sull’argomento, Aids to Scouting for N.C.O.s and Men).
Il generale Robert Baden-Powell, che guidò l’assedio di Mafeking nel 1900, fu colpito dall’intraprendenza dei ragazzi ai suoi ordini e, anno dopo anno, arrivò al 1907, quando organizzò il primo campo scout, sull’isola di Brownsea, con 21 ragazzi di diverse estrazioni sociali (c’era anche suo nipote, segno di quanto credesse nel progetto). L’anno successivo diede alle stampe il testo principe dello scauting o scouting, Scouting for boys, tradotto in Italia col nome Scautismo per ragazzi.
Da allora molto è cambiato, ma il campo scout mantiene intatta la sua forza un po’ dappertutto. Lo stesso quindi avviene a Conca della Campania, luogo in cui il campo scout viene effettuato in una zona incontaminata e tutta da scoprire. I punti cardine rimangono la vita all’aperto, l’osservazione e l’esplorazione della natura, e dove se non nella zona di Roccamonfina ciò offre una visione d’insieme originale e che nutre il cuore?
Ad esempio a Conca della Campania si trova il bosco Estagli, 34 ettari coperti da castagni e alberi secolari, sul pendio sud-est del gruppo vulcanico di Roccamonfina. Non solo alberi, ma anche tante specie di animali da vedere e da sentire, in un’immersione totale nella natura. Lo scouting diventa quindi ancor più prezioso nelle zone giuste della Campania, ma non serve solo a quello: il clima unito tra ragazzi e ragazze che si respira in quei giorni sarà un’altra cosa che non verrà persa alla fine del campo scout, ma che cambierà per sempre, e in meglio, chi ne avrà fatto parte. Capire come superare i propri limiti è una conquista che servirà in tutti i campi della vita, dal lavoro allo studio, e anche al rapporto con le altre persone.
Quindi, perché rimandare quello che può essere un punto di svolta della propria vita, per di più allontanandosi per qualche giorno da un uso massivo della tecnologia a cui il ritmo frenetico della società ha purtroppo abituato le generazioni più giovani? Nel campo scout comunque non mancano figure adulte per evitare di correre pericoli, quindi delle guide preziose in cui magari, un giorno, un ragazzo o una ragazza di un campo scout potranno pensare, quando saranno loro la guida, e così via in un cerchio che sembra tornare al punto di partenza, ma lo fa con un bagaglio di esperienze e di emozioni che aumenteranno sempre di più.