Andare per funghi è qualcosa che si apprende con il tempo, ma ci sono dei segreti che vengono custoditi all’interno di quella che è una vera e propria arte
Sono molti anni che vado per funghi, funghi porcini in particolare. All’inizio era solo un hobby, poi è diventato praticamente una parte del mio lavoro. Leggo spesso in rete molti consigli su chi voglia cercare funghi: si tratta di un’attività alla portata di tutti, perché esistono moltissime pagine che spiegano come distinguere i funghi porcini e più in generale come distinguere i funghi buoni da quelli velenosi che non possono essere mangiati.
Fin da piccolo, ho portato mio figlio con me, e anche lui è diventato molto bravo in quest’arte. Gli ho sempre mostrato i segreti e i trucchi del mestiere e quindi anche lui potrebbe andare tranquillamente per boschi e ottenere gli stessi risultati di un adulto, anche se ovviamente i più piccoli è sempre meglio accompagnarli: si tratta di un’attività solitaria ma non per loro.
Andare per boschi in cerca di funghi porcini è rilassante: sei a contatto con la natura che si dischiude rivelandoti i suoi segreti. E uno di questi è il luogo in cui spuntano i funghi. Il raccoglitore esperto di funghi porcini lo sa bene: nessuno svelerà quello che la natura gli ha confessato. È un segreto che viene vissuto con antico pudore e che al massimo si tramanda di genitore in figlio, ma non viene trasmesso agli estranei.
Tutti i siti che raccontano come avvenga la raccolta dei funghi non vi diranno mai dove il compilatore del post li ha trovati. È una sorta di tacito accordo con Madre Natura, ed è lì che sta la capacità del raccoglitore di saper avventurarsi nei meandri dei boschi. Ed è qualcosa che ognuno dovrebbe provare, almeno una volta nella propria vita.