Una passeggiata su orme umane risalenti a 385mila anni fa. Italiani e non, semplici turisti o veri appassionati della preistoria provenienti da tutto il mondo potranno vivere questa esperienza visitando la zona più nota come le «Ciampate del Diavolo». Si tratta di un sito paleontologico tra Tora e Piccilli, in località Foresta (Caserta).
La scoperta risale al 2003, le orme che per anni erano state definite come opera del “diavolo” dalle credenze popolari, sono impresse sulla superficie di una colata piroclastica del vulcano di Roccamonfina.
Le impronte umane sono state datate tra i 385.000 e i 325.000 anni fa, periodo in cui in Europa risiedeva l’Homo Heidelbergensis, un antenato di Homo Neanderthaliensis.
Le orme più evidenti sono associate a tre piste che scendono un ripido pendio. Le tracce impresse evidenziano una deambulazione completamente bipede con l’utilizzo delle braccia solo in fase di appoggio e riequilibrio in settori a forte pendenza. Le orme che hanno una dimensione di 24-25 centimetri, dovevano appartenere a individui alti circa un metro e mezzo, considerando però che l’Homo Heidelbergensis aveva un’altezza media di 175 centimetri, è lecito supporre che le tracce siano state impresse da dei bambini, magari incuriositi dall’eruzione vulcanica.
Le cascate di Conca della Campania.
Certamente da non perdere in una giornata a spasso per la natura, è la cascata di Conca della Campania. Il Rivo di Conca, che nasce dai terreni alle falde del cratere spento del vulcano di Roccamonfina, si tuffa in un dirupo di circa 50 metri dando vita ad una stupenda cascata. Ai piedi della cascata è stata recentemente riscoperta una fievole sorfente d’acqua pura, che, nei secoli passati, oltre a dissetare i pastori, veniva utilizzata per le sue qualità terapeutiche.
Un magnifico tuffo d’acqua, che in passato veniva canalizzato per alimentare i molteplici mulini sviluppatosi lungo il percorso del fiume. Ai mulini si giunge attraverso una rete di viottoli ed un suggestivo ponte in pietra immerso nel verde folto della vegetazione.
E’ possibile visitare anche i mulini alimentati dalla forza dell’acqua e le canalizzazioni realizzate nel dirupo per veicolare l’acqua da un mulino a quello più a valle.
Durante la stagione secca la portata d’acqua si riduce notevolmente. Sebbene meno suggestivo rispetto alla stagione invernale, il salto merita comunque una visita per le sue meravigliore bellezze di carattere naturalistico.
E dopo una gita nella natura…
…vieni a degustare le specialità del territorio nel mio ristorante Roccamonfina.