La pizza campana è speciale, non bisogna essere dei geni per testimoniarlo.
Non vogliamo entrare nel merito se è più buona o no delle altre, per esempio della pizza romana – anche se dal nostro punto di vista la pizza campana sì, è più buona. Sarà che la ricetta è nata nella nostra regione, sarà che per noi non rappresenta solo un piatto ma un elemento identitario. Sta di fatto che la pizza campana è unica.
Ma da dove deriva quest’unicità? Gran parte è dovuta alla pasta: noi la facciamo lievitare per decine di ore, mentre le altre ricette prevedono una lievitazione di sole 4 ore. Questo significa per noi far diventare la pasta leggera leggera, sottile e al tempo stesso molto saporita.
Non bisogna tralasciare però il ruolo del condimento, ogni pizzeria ha i suoi cavalli di battaglia, per noi è per esempio la pizza ai funghi porcini, per tornare al solito discorso del chilometro zero.
Qui in Campania inoltre amiamo l’abbondanza – come diceva Totò, scherzosamente, in latino maccheronico, «Abbondandis in abbondandum, ma sì facciamo vedere che abbondiamo». Per noi non si tratta di una questione di immagine, ma di ospitalità: l’abbondanza ci fa dire, come in un musical di Garinei e Giovannini, che se arriva un amico a sorpresa, ci sarà da mangiare anche per lui, per cui si può aggiungere un posto a tavola.